Lezione del giorno

Mi pare di capire che i deputati in carcere contino per il calcolo del numero legale.

Già mi immagino quando lunedì questa la spiego ai miei amici e colleghi non-italiani.

Funghi saprofiti

In questi giorni in qualsiasi sito, rassegna stampa, profilo di FB imperversano frasi di commiato per Steve Jobs.

Ce ne sono varie e molto pittoresche e alcune sono così sentite che parrebbe quasi che una buona milionata di persone conoscesse di persona la buonanima.
Comunque, nella lotta per spararla più in alto possibile, non ho potuto fare a meno di notare questa:

“Steve Jobs da Cupertino è stato il Leonardo da Vinci del nostro tempo”. — Matteo Renzi

Che uno dei possibili futuri leader del centro sinistra, con l’aggravante di essere perfino sindaco di Firenze, non riesca a capire la differenza fra Steve Jobs e Leonardo da Vinci, mi fa pensare che passerò molto tempo a lamentarmi anche nei prossimi 30 anni, visto il tempo medio in cui questi stanno seduti su una poltrona della politica.

E ad un tratto, una sera, non ci fu più disoccupazione

Pare che da ieri sera milioni di Italiani si siano sfilati le vesti di Commissario Tecnico della nazionale e siano improvvisamente diventati fini giuristi, avvocati, magistrati.

Un evento che non occorre spesso.
L’ultima volta che raggiungemmo queste punte di competenza, anche se diluite in un tempo lunghissimo, fu con il caso Cogne.

Tutti a discettare su cose che non conoscono, coadiuvati da un po’ di gente varia ed eventuale che piuttosto che discettare, preferiva ululare al di fuori del Tribunale.

Più che uno sport, un mestiere italiano.
E di colpo non ci fu più disoccupazione.