Esiste almeno un universo in cui io non ho scelto la strada che sto attualmente percorrendo, ma chissà con quali parapiglia sono diventato un pubblico ministero.
Non è una vita molto differente da quella attuale.
Ogni giorno cerco di fare il mio dovere al massimo delle mie possibilità, con carichi di lavoro a volte impressionanti e troppo spesso sacrificando parte della mia vita sociale.
Anche in quell’universo, come in questo, ritengo che non si debba dialogare con chi ha pieno disprezzo della giustizia e del bene dei cittadini. Costoro mediaticamente rassicurano i cittadini ed i propri elettori ed invitano al dialogo.
Nel frattempo in Parlamento preparano leggi con l’unico e chiaro scopo di fermare i processi del proprio capo, anche a costo di massacrare ulteriormente l’amministrazione della Giustizia in Italia. Che versa già in uno stato penoso.
Molti di questi individui siedono fra i banchi del cosidetto “centro-destra” (le virgolette sono sempre d’obbligo).
Ma molti siedono anche fra i banchi del “centro-sinistra”, pronti a fare la sponda quando l’occasione lo richiede.
Per questa ragione bisogna fare di tutto per comunicare, informare i cittadini sulla vera situazione della Giustizia in Italia, sui veri problemi che la affliggono, su come sia possibile risolverli e su quali siano gli obiettivi di questa banda di devastatori che ci governa. Sperando che i cittadini traggano le dovute conseguenze.
E lo dobbiamo fare anche per coloro che, magari ingenuamente, magari per abitudine, magari per carenza di informazione, continuano a votare per questi individui.
Perché il bene comune, lo si deve sempre volere ed aspirare per tutti.
Per queste ragioni, in quell’altro universo, io oggi ho una copia della Costituzione in mano, e lascio l’aula quando inizia a parlare l’inviato del ministro Alfano.